Palazzo Reale di Torino

di Lorenza Santa, Curatrice delle Collezioni di Palazzo Reale, Musei Reali Torino

Costruito a partire dal 1643, il Palazzo Reale di Torino è stato la principale sede di rappresentanza di Casa Savoia e della sua numerosa e articolata corte itinerante. I sovrani furono soliti risiedervi stabilmente da dicembre a maggio, prediligendo il circuito delle Residenze disposte intorno alla città per il resto dell’anno. Con il regno di Carlo Alberto di Savoia Carignano (1831-1849) il Palazzo fu invece utilizzato come sede privilegiata, limitando in tal modo la permanenza della corte fuori Torino.

Per tre secoli cerimonie di giuramento di fedeltà e baciamano, ricevimenti e incontri ebbero luogo negli aulici spazi del Palazzo, abitato e rinnovato secondo il gusto di duchi, reggenti, re e regine: si pensi alle committenze di Carlo Emanuele II, delle Madame Reali Cristina di Borbone e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, di Vittorio Amedeo II primo re della casata, Carlo Emanuele III, Vittorio Amedeo III e Carlo Alberto.

Ingresso del Palazzo Reale di Torino (©MiC – Musei Reali, Palazzo Reale, foto Ernani Orcorte)

Il Palazzo si articola in vari Appartamenti, disposti su più livelli e composti da circa cento sale visitabili. Al piano terreno sono situati a est l’Appartamento di Madama Felicita, sorella e consigliera di Vittorio Amedeo III, poi scelto anche dalla regina Elena del Montenegro per i suoi soggiorni, e a sud le sale abitate da Vittorio Emanuele III, con una pregevole collezione di acquerelli raffiguranti scene storiche, vedute e paesaggi di gusto romantico realizzati da Giuseppe Pietro Bagetti.

Il Piano Nobile ospita il sontuoso Appartamento di Rappresentanza, introdotto dall’imponente Salone delle Guardie Svizzere e da tre Anticamere, dove il giovane Camillo Benso prestò servizio come paggio di corte. Seguono le sale del Trono con grandioso baldacchino, Udienze Private e del Consiglio in cui il 4 marzo 1848 Carlo Alberto firmò il noto Statuto.

Attraversando gli ambienti, gli arredi fissi e mobili intrecciano fra loro un continuo gioco di relazioni. Gli intagli dorati barocchi della Sala dell’Alcova ben si intendono con gli stucchi di fine Ottocento della successiva Sala del Trono della Regina per lasciare, poco oltre, spazio alla nobile compostezza della Sala da Ballo carloalbertina, eccellente esempio neoclassico fra i più raffinati d’Europa, opera del bolognese Pelagio Palagi.

Sempre al Primo Piano, altre meraviglie rinnovano ancora una volta lo stupore dello spettatore. L’Appartamento della regina Maria Teresa d’Asburgo, moglie di Carlo Alberto, ingloba il Gabinetto delle Miniature, con ritratti sabaudi, e lo strabiliante settecentesco Gabinetto del Segreto Maneggio degli Affari di Stato, decorato dal pittore di corte Claudio Francesco Beaumont e dagli arredi intarsiati di Pietro Piffetti.

Poco distante, i Principi forestieri ospitati a corte trovavano alloggio nelle nove sale dell’ala nord, ancor oggi luogo ideale per studiare il Settecento grazie all’opera di Benedetto Alfieri, Francesco De Mura, Scipione Cignaroli, Pietro Domenico Olivero, Giovanni Domenico Gambone, Gregorio Guglielmi, Mariano Rossi, Laurent Pécheux e della pittrice di nature morte Anna Caterina Gili. Dopo un lungo periodo di chiusura, nel 2019 l’Appartamento dei Principi forestieri è stato riaperto al pubblico insieme alla Tribuna Reale, affacciata sulla Cattedrale e posta nelle immediate adiacenze della guariniana Cappella della Sindone e della Cappella Regia.

Al Secondo Piano l’Appartamento dei Principi di Piemonte, riservato ai principi ereditari e allestito come all’epoca di Umberto (futuro II) e Maria Josè Saxe di Coburgo Gotha, comprende le sale già riservate ai Duchi di Savoia e ai Duchi d’Aosta con una successione di stili che ne rendono unica la visita, a cominciare dalla sorprendente Scala delle Forbici di Filippo Juvarra.

La magnifica complessità di Palazzo Reale, con le tante denominazioni diverse assegnate ai suoi ambienti che nei secoli mutano funzione a seconda del committente e con le molteplici variazioni di allestimento documentate dagli inventari storici, può essere oggi colta attraverso varie chiavi di lettura. Una di queste è lo studio della stratificazione storica degli apparati decorativi, armonizzati da artisti e architetti in epoche differenti.

Al suo interno il Palazzo conserva, inoltre, autentici tesori di straordinario prestigio e qualità artistica. Fra i dipinti spicca, nella Camera da Letto del re Carlo Alberto, la pala d’altare realizzata nel 1523 dal pittore chivassese Defendente Ferrari, capolavoro di gusto rinascimentale donato al sovrano dal canonico Giuseppe Benedetto Cottolengo e da sempre allestito nella Camera privata del Re. Al numeroso nucleo di opere ottocentesche a soggetto storico e paesaggistico, fra cui si annoverano le tele di Francesco Gonin, Felice Storelli, Carlo Arienti e Francesco Podesti, appartiene la monumentale tela raffigurante La sete patita dai primi crociati sotto le mura di Gerusalemme, dipinta da Francesco Hayez.

Ma il Palazzo conserva anche arredi mobili di inestimabile valore. La scrivania che Luigi Prinotto intarsia nel 1723 con scene dell’assedio francese a Torino nel 1706, gli strabilianti arredi di Pietro Piffetti colmi di intarsi con avori incisi, madreperla e tartaruga, l’eleganza proposta da Giovanni Battista Galletti e i virtuosismi di Bonzanigo ben rappresentano i fasti dell’ebanisteria piemontese nel Settecento. A questi seguono gli intagli lignei di Gabriele Capello detto il Moncalvo e Francesco Morini che nell’Ottocento arricchiscono la Residenza con pavimenti, mobili e arredi di alta qualità.

Oltre alle eccellenze artistiche piemontesi, le collezioni presentano al visitatore anche aggiornate scelte collezionistiche internazionali, evidenti ad esempio nei Gabinetti Cinesi settecenteschi con pannelli in lacca e nell’arte del decoro delle tavole reali. Sulle tavole imbandite e negli armadi storici sono tuttora allestiti imponenti servizi da tavola, alcuni composti da migliaia di pezzi, prodotti dalle manifatture più prestigiose d’Europa: il raffinato ed elegante insieme di porcellane di Vienna con rose rosa, il servito Uccelli e insetti di Meissen, i due servizi dipinti a Berlino con fiori in tonalità porpora e in policromia, e ancora quelli di Richard Ginori e Villeroy & Boch.

Sala da Pranzo dell’Appartamento dei Principi Forestieri
(©MiC – Musei Reali, Palazzo Reale, foto Mariano Dallago)

La mise en place era ulteriormente arricchita da suppellettili da tavola in argento cesellato e sbalzato, realizzate soprattutto durante il regno di Carlo Felice di Savoia (1821-1831), e in cristallo come dimostrano gli imponenti servizi forniti dalle celebri manifatture Baccarat e Osler. Una storia particolare, e sempre suggestiva, viene poi raccontata dalle Cucine Reali collocate nell’interrato. Stoviglie in rame, grandi stufe, mortai, mattarelli e scaffali da cantina rievocano l’opera della rumorosa “brigata di cucina”, impegnata a preparare pranzi e banchetti di gala secondo gli ordini del capo cuoco.

Esiste poi un Palazzo “nascosto”, silenzioso e da scoprire con rispetto. Ne fanno parte i depositi, con la quadreria e i tanti arazzi non esposti, ma anche le guardarobe storiche colme di pipe, oggetti esotici, soprammobili e piccole sculture d’arredo, nel tempo acquistati o donati ai Savoia. Il Palazzo Reale di Torino rappresenta, dunque, un’eccellenza da non perdere: un luogo di cultura unico, oggi parte dei Musei Reali insieme all’Armeria, Cappella della Sindone, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Giardini Reali e Sale Chiablese, da visitare per riscoprirne sia la specificità dell’essere stato una Residenza Reale, vissuta e abitata, sia le grandi committenze artistiche di Casa Savoia in un intreccio indissolubile tra storia e arte.

Per informazioni e prenotazioni:
www.museireali.beniculturali.it
per organizzare una visita clicca qui

Palazzo Reale è anche su Instagram @museirealitorino


Bibliografia essenziale:

G. Dardanello, a cura di, Palazzo Reale a Torino. Allestire gli appartamenti dei sovrani (1660-1790), Torino 2016

B. De Royere, Pelagio Palagi. Décorateur des palais royaux de Turin et du Piémont (1832-1856), Paris 2018

E. Pagella, a cura di, I Musei Reali di Torino, Torino 2020

A. Merlotti, Vita quotidiana alla corte dei Savoia (1663-1831), Torino 2021